Ultimamente si sente un po'ovunque un'esaltazione delle zone 1 e 2 nella preprazione delle gare di endurance.
Giusto, giustissimo.
L'IronMan, (ma attenzione, anche il triathlon sprint!!!!) sono gare di resistenza e come tali dovranno avere come base una specificità di allenamenti con un elevato volume di aerobico rigenerante o estensivo.
Non solo però.
La tanto bistrattata "zona grigia", evitata come la peste soprattutto da chi utilizza una programmazione polarizzata è davvero così nociva?
Ma no, anzi, nel PaldaLab la usiamo molto spesso, all'interno di blocchi progressivi ovvero per qualificare alcuni lunghi dove lavoreremo sulla resistenza muscolare.
E la zona4?
Hai voglia! Ogni settimana ci prendiamo la nostra bella dose di soglia anerobica, nelle ripetute, nei lvaori di forza e nei progressivi.
Ecco, forse la zona5 è quella che utilizziamo un po' di meno, limitandola a qualche breve fartlek o quale fase nel nuoto, ma è pur vero che la potenza aerobica, soprattutto per chi preprara un IronMan , è la chiave dei nostri allenamenti invernali.
Per questo quando alleno qualche atleta ambizioso mi piace seguirlo da ottobre, ovvero dall'inizio della nuova stagione agonistica, perchè la visione vincente di una programmazione è quella a lungo termine.
"Strong, ma quindi tutte le zone di allenamento sono importanti?"
Sì, grazie al cazzo eh?
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