Con questo post vorrei mettere in luce le principali differenze dell'interpretazione della frazione ciclistica per le lunghe distanze tra Joe Friel e Brett Sutton.
Ci sono tre sostanziali particolarità che differiscono sia tecnicamente che biomeccanicamente ma in sintesi ci si accorge subito che l'approccio di Friel sia abbastanza tradizionale rispetto al mondo del ciclismo, mentre quello di Sutton presenta aspetti decisamente anticonvenzionali.
Non entrerò nel merito delle differenze - per chi è interessato possiamo approndire l'argomento in altri luoghi senza tediare i lettori - ma mi limiterò a sottolineare le diverse vedute.
Innanzitutto la cadenza di pedalata: per Friel la soluzione ottimale è tra 80 e 90rpm, mentre per Sutton è decisamente più bassa, ovvero 70-75rpm.
Meno pedalate quindi, ma più efficienti per Sutton, con il motto "ogni pedalata conta", al contrario si Friel che invece suggerisce diutilizzare il mantra-ritmico 2 colpi di pedale facili + 1 colpo di pedale forte.
Grande differenza è anche sul movimento di spinta, classica pedalata "rotonda" di Friel, con tanto di utilizzo della muscolatura antagonista (polpacci e bicipiti femorali) mentre solo in pressione senza richiamo per Sutton.
Insomma, due grandi allenatori con due interpretazioni totalmente diverse (e non ho citato il posizionamento dei pedali, la messa in sella, le misure ideali dei telai e gli aspetti tecnici diversi tra uomini e donne), ma alla fine sapete sempre cosa conta: portare a casa il miglior risultato possibile...
Come ci si riesce, chiaramente, lascia sempre il tempo che trova...
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