Sì vabbè, il riposo per un atleta è importante ed il sonno ancora di più.
Ormai lo sanno tutti, anche le aziende che inventano materassi "per atleti" e aggeggi che ti dicono se hai riposato bene o no.
Ma questa volta vorrei focalizzare la questione su un altro aspetto: la quantità del riposo ed il suo inserimento nella routine quotidiana, secondo i più famosi allenatori di triathlon del mondo.
Piccola premessa.
Tutti questi santoni di alto livello, ormai sottolineano (per fortuna!) l'importanza dell'equilibrio famiglia/lavoro/allenamenti/relax, specificando che il triathlon per un atleta amatoriale è sano e produttivo (anche come prestazioni) solo se ben incastonato tra gli altri aspetti (più) importanti della vita.
Così dicono generalisticamente, ma poi nello specifico?
Friel, Dixon, Fink... tutti suggeriscono una struttura settimanale dove svolgere il primo allenamento alle 5 di mattina (alternando altri giorni alle 6... ah beh allora!).
Significa alzarsi alle 4.30!
Certo, dicono, poi così hai tutta la giornata per i cazzi tuoi!
Naturalmente per riposare al meglio (perché il sonno è importante abbiamo detto), suggeriscono di andare a letto alle 21 o al massimo alle 22.
Comunque ribadiscono sempre di traslare gli allenamenti nella vita reale.
Ma vita reale di chi?
Ma chi ha un lavoro da pendolare (immagino in molti) e deve fare almeno un'ora di viaggio per andare a lavoro a che ora dovrebbe alzarsi?
E chi ha figli adolescenti sa bene che prima delle 23 (quando va bene) del letto neanche vogliono sentir parlare.
Eh però mi raccomando, non tralasciate affetti, amici e relazioni sociali e professionali!
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