Trovare nuovi spunti emozionanti per raccontare il mio dodicesimo IronMan non sarebbe facile.
Non lo sarebbe perchè è stato il mio primo IronMan affrontato senza obiettivi.
Quelli agonistici, di un atleta amatore, li ho già raggiunti: IronMan sotto le 1o ore nel 2022 e finisher all'IronMan World Championship nel 2023.
Per l'impegno che posso e voglioo mettere a disposizione, il massimo raggiungibile è già ottenuto.
Se aggiungiamo a questo che:
1) ho partecipatoa questa gara perchè ero già iscritto da due anni e posticipata proprio per il Mondiale dell'anno scorso
2) ho rimodulato la mia programmazione annuale diminuendo intensità e volume
...il rischio di prendere sottomano questo IronMan, cosa gravissima, era reale, così come l'eventualità di cedere "di testa" nel corso della gara, laddove fosse mancata una solida motivazione.
Nella prima riga di questo racconto, tuttavia, ho usato il condizionale.. non sarebbe facile.
Ma quando in questo finesettimana di Cervia c'è la tua squadra, una ventina di amici che indossano i colori del Team Panda, condividendo fatica e sorrisi con te, trovare la voglia di impegnarsi al massimo diventa quasi facile.
Che poi comunque ci sono arrivato ben preparato a questa gara, con l'idea di far bene, e bene alla fine è andata, a cominciare dal nuoto... passano gli anni, i volumi di allenamento, le programmazioni, le mute consentite o meno, ma alla fine il tempo dei miei 3800mt è SEMPRE tra 1h e 1h05'.
E va bene così.
La grande sorpresa è la bici.
Nonostante ho fatto un casino con l'orologio e dopo il nuoto gareggero senza alcun riferimento cronometrico , affronto i 180km in estrema facilità, sottoritmo e senza voglia di faticare eccessivamente, tirando fuori una frazione molto solida per i miei standard, nella quale mi sono divertito a spingere fino all'ultimo metro senza la minima stanchezza (e senza la minima scia, anche se questo ormai è un fattore che, soprattutto quando vedo gli altri, non mi interessa più).
E poi la corsa, quei 42km finali, che affonto da subito con l'idea di godermela.
"Vado facile e mi diverto".
In realtà so bene che, per quanto facile possa andare, alla fine è sempre un gran bucio de culo.
Però sì che mi diverto, ignaro completamente di quale sia il mio tempo di gara.
Scherzo con il pubblico, incito i miei compagni di squadra e altri amici sul percorso e mi godo tutto il rumore della folla lungo quei 100mt finali sul tappeto rosso.
Ma l'emozione più grande, in tutti questi 12 IronMan, è sempre il momento in cui mia moglie mi attende all'arrivo e mi passa il cappellino da Panda.
Perchè alla fine, dopo tutte le emozioni, i traguardi e le medaglie, questo resto: quello con il Panda in testa.
P.S. quando vado a ritirare la bici e mi viene in mente che ancora non ho visto il mio tempo di arrivo, apro l'app e visualizzo 10h21' vicino al mio nome. Capite quando dico che degli IronMan quello che resta nel tempo non è il risultato cronometrico (importante per carità) ma le emozioni... Poi, naturalmente, ognuno sceglie cosa è importante.... alla fine, è sempre una questione di scelte.