mercoledì 9 aprile 2025

La bracciata incessante

 


Quando si ha in programma un allenamento intenso, nervoso e breve, proprio per la ristrettezza temporale, si è portati ad infilarlo nei ritagli di tempo di una giornata già solitamente piena di un tipico atleta amatore.

Gli allenamenti lunghi, estensivi, richiedono invece una predisposizione concettuale accomodante nei loro confronti.

"Mi prendo il tempo che ci vuole" - questo in sostanza è l'approccio - si traduce e trasforma spesso in un allenamento ben riuscitò,  perchè intrapreso serenamente e senza affanni.

In particolare questo approccio si verifica nel nuoto, quando si passa da allenamenti sotto i 2500mt a quelli oltre i 4000mt.

Anche la testa, sott'acqua, è più leggera quando sa che ha molto tempo a disposizione, senza distrazioni, per pensare.

O pregare, come nel mio caso.

Che poi le distrazioni ci sono anche, perchè la mente per sua innata provvisorietà è usa a vagare, ma tali divagazioni, in qualche modo inglobano la preghiera (o meditazione, per altri) stessa.

Si realizza in questo modo la "preghiera incessante" tanto ricercata dal pellegrino russo, espressa attraverso  invocazioni e ringraziamenti rivolti a Dio durante ogn'altra attività quotidiana,  che si muta, nel mio caso, in una straordinaria "bracciata incessante". 

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