Sapete bene quale sia il mio pensiero sul caldo.
"Non rompete le palle e andate ad allenarvi"
Dopo anni che ripeto questo mantra devo dire che i risultati si cominciano a vedere, soprattutto perché al massimo mi arriva giusto qualche timida lamentela ogni tanto, soprattutto dai nuovi arrivati che non sanno ancora quanta rabbia mi monti alla ricezione di queste lagnanze.
E quindi da quest'anno alziamo l'asticella: non solo "smettetela di protestare" ad "allenatevi nelle ore in cui fa più caldo!"
Dovrebbe essere acquisito: per un triatleta focalizzato sulle lunghe distanze, gli adattamenti che fornisce un allenamento ad alte temperature sotto il sole, in termini pratici e sfacciatamente non misurabili (sì lo sapete, ci vado a nozze con queste storie) sono assai superiori e più funzionali alla nostra causa rispetto ad allenamenti al fresco con un passo decisamente migliore.
Ricordatevi sempre che quando inizierete a correre nel vostro IronMan, se vi dice bene troverete una temperatura ben oltre i 27°, se vi dice male comincerete a scorgere miraggi, non sempre piacevoli, tra l'altro.
Quando inizierete a correre dovrete saper gestire il battito di un cuore già moderatamente impegnato, che si prepara ad affrontare e combattere contro gli effetti fisiologici della disidratazione.
E sapete qual è il prezzo da pagare per ottenere questi benefici?
Vedere in allenamento il passo calare drasticamente per gestire l'intensità in base alla temperatura.
Basta.
Ma come, faccio il lungo a 5'... cosa penseranno gli altri che vedono su Strava che adesso corro a 5'45"?
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