Ultimamente mi è capitato di fornire ai miei atleti, prima di una gara, le mie aspettative sull'esito finale.
Chiaramente le ho azzeccate al minuto e chiaramente le ho dichiarate perchè me l'hanno chiesto loro,
Specifichiamo la riga sopra, prima di essere tacciato di poca umiltà (cosa che comunque potrebbe anche essere vera, in alcune occasioni).
Le ho azzeccate, naturalmente senza aver fatto fare test ai miei atleti perchè:
1) conosco bene i miei atleti
2) conosco bene le gare a cui partecipavano
3) sono fortunato
Le ho dichiarate perchè me l'hanno chiesto loro, perchè non mi piace dare riferimenti, non tanto per l'aspetto tecnico, ma quanto per evitare di generare aspettative, nel bene o nel male, durante la prestazione.
Se dico ad un atleta che mi aspetto una Maratona in 3h30', questo significa (soprattutto per atleti non ancora ben costruiti a livello psicofisico) che se in gara percepiranno di non riuscire ad ottenere quel tempo, c'è il reale rischio di crollare totalmente.
Oppure, qualora stiano in giornata di grazia, che si possano "accontentare" dell'aspettativa del proprio coach e non osare qualcosa in più.
Ribadisco che questi sono comunque eventualità che molti atleti sono in grado di superare tranquillamente, e con loro naturalmente è possibile discutere apertamente di aspettative e ambizioni.
Il punto è che alla fine, aldilà delle aspettative dell'allenatore, a fine gara QUALSIASI ATLETA, sa in cuor suo se ha fatto una prestazxione soddisfacente o meno, senza essere legati da quel vincolo delle aspettative.
Nessun commento:
Posta un commento