Come sapete ho sempre una visione abbastanza etera e goliardica del triathlon.
Però anche molto pratica.
Quando un atleta chiede un risultato, e quel risultato è compatibile con le sue capacità dobbiamo metterci in gioco anche noi.
Se lo portiamo a quell'obiettivo abbiamo fatto un buon lavoro, altrimenti abbiamo fallito.
Sia ben chiaro, ci sta anche fallire un obiettivo, ci mancherebbe, però è onesto anche come allenatori riconoscerlo.
Chiaramente l'atleta deve seguire il percorso dell'allenatore, altrimenti si perde tutto il senso di questo discorso.
Un atleta che esegue correttamente il 70% di un programma non potrà mai sindacare sulla bontà del vostro operato.
Per questo mi batto tantissimo su questo aspetto: seguite esattamente il vostro allenatore, perchè solo così potrete valutarlo sul risultato.
E se siete allenatori, non abbiate paura di definire l'obiettivo di ciascun atelta (sia esso trovare il "semplice" benessere piscofisico nell'allenarsi, che la qualifica alle Olimpiadi), perchè puntare ad un determinato risultato è estremamente motivante.
Per entrambi.
Nessun commento:
Posta un commento