lunedì 25 settembre 2023

Il doping meccanico nel mondo del triathlon (ovvero, triatleti fenomeni con le bici con il motore)


Chi frequenta le pagine di questo blog, sa che scrivo un sacco di cazzate... ma mai a caso...

E non a caso questa volta parlerò dei triatleti che utilizzano la bici con il motore.

Ah Strong, ma perchè, sono consentite le bici elettriche nel triathlon?

No, infatti parliamo di doping meccanico, che si configura quando un concorrente utilizza un dispositivo, come appnto un motore nascosto, per aumentare artificialmente l'accelerazione o la velocità di una bicicletta. 
Il problema è che  i casi confermati sono piuttosto rari già nel ciclismo, figuriamoci in uno sport ancor più settoriale come il triathlon.

Mark Turner, commissario ufficiale per il triathlon USA ha recenemtente affermato i motori nascosti costituiscono un problema complicato da accertare. 
Se una volta era difficile nascondere questi motori (soprattutto per grandezza e durata della batteria), con l'avvento delle e-bike è diventato molto più agevole occultarli nei tubi obliqui, nei mozzi o in altri spazi invisibili esternamente.

Facciamo qualche esempio concreto?

Vivax di Goat Bike è un esempio di motore che può essere facilmente nascosto in un telaio. Il motore si inserisce nel tubo sella della bicicletta e si collega a un ingranaggio sul movimento centrale dove si collega alle pedivelle, fornendo propulsione (secondo Popular Mechanics l'apporto è stimato tra 100w e 150 watt).

L'UCI  ha già utilizzato un dispositivo mobile a raggi X per per l'ultima edizione del Tour de France, ma anche in questo caso, se un ciclista ha un motore nascosto da qualche parte, potrebbe comunque passare inosservato, soprattutto perché le strategie di occultamento sono in continua evoluzione (di fatto, come per il doping "tradizionale").

Nei casi in cui i funzionari non siano in grado di identificare un motore in anticipo, Turner afferma che spetta agli altri atleti "alzare un sopracciglio collettivo"...."Se qualcuno dovesse presentare una protesta e l’attrezzatura illegale fosse il motivo per lanciare una protesta, allora verrebbero effettuati ulteriori esami”. 

Ironman, infatti, non elenca alcun episodio di doping meccanico nel suo elenco di sanzioni.

Quindi, ricapitolando...
1) I controlli maggiori sono eseguiti al Tour de France, e già lì è difficile accertare l'illecito...
2) Si suggerisce (neanche troppo velatamente) che siano gli altri atleti a fare la "soffiata"...
3) IronMan non ha ancora riportato alcun caso tra i sanzionati per doping...

E poi ci sono i fenomeni...

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