giovedì 20 aprile 2023

La semplicità dei test (se proprio dovete farli)

Sui test ve ne potrei raccontare parecchie.

C'è chi non li vuole fare, c'è chi vorrebbe testarsi ogni settimana, c'è chi li esegue a cazzo di cane (in quel caso ricordatevi che la colpa è sempre dell'allenatore che evidentemente non glielo ha spiegato bene) e addirittura chi li fa per conto suo senza dirvi nulla e quando gli chiedete almeno di visionare i dati vi dice che preferisce non farveli vedere ma di fidarsi.

Insomma, ci sLa semplicità dei testarebbe da scrivere ben di più di un post.

Il fatto è che, come ho ripetuto più volte, oltre a non essere  un grande estimatore dei test (se posso evito sempre di farli fare), ne sono anche un grande semplificatore.

Sia nell'interpretazione che nelle modalità.

Quanti atleti sarebbero in grado, effettivamente, di produrre per un'ora un wattaggio pari  al 95% dei 20' del test di Coggan & Allen?

Dite che in alcuni casi bisogna naturalmente intrpretare, modificare e adattare a ciascun atleta le sovrastime di alcune test?

E allora poi ha senso fare un Conconi modificato carpiato riportato mortale per desumere un dato?

Sentite invece che vi dico io.

Se proprio volete somministrare un test ad un vostro atleta utilizzate il più semplice possibile (che poi, alla fine, significa anche il più replicabile).

20 minuti a tutta è semplice da replicare per quell'atleta? Va bene quello!

1600 in pista con il vDOT di Daniels? Non sarà un testa da laboratorio ma sticazzi!

La variazione dei risultati, sinceramente, di quanto può variare tra un est ed un altro?

Certo, semplificare le cose rischia di sminuire l'aurea professionale di un allenatore, ma ricordate che la semplificazione è sempre un guadagno di tempo ed il tempo, in qualsiasi aspetto, resta sempre una delle risorse più importanti.

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