Alcuni si sono sorpresi di come io abbia gestito serenamente gli imprevisti che mi sono capitati durante il mio ultimo IronMan.
A mia volta, io stesso mi sono sorpreso di come invece queste situazioni possano essere considerate come causa di stress per alcuni atleti, quando invece possono essere superati tranquillamente senza conseguenze.
Il fatto è che la migliore soluzione da adottare è sempre la più semplice (cosa che vedremo nel dettaglio nel mio prossimo post), e l'ordine da seguire è quello delle priorità.
In questo ho trovato molta affinità con (tanto per cambiare) uno dei miei film preferiti: Das Boot (conosciuto in Italia come U-Boot 96).
In tutto questo, il comandante, fermo al suo posto di comando, non muove un dito ma continua a chiedere aggiornamenti su ogni situazione, cominciando a dirigere ogni intervento.
Questo è quello che dovremmo fare anche noi in casi di imprevisti apparentemente ingestibili: non andare in panico ma avere sempre un quadro reale della situazione e lavorare su un problema alla volta, in ordine di criticità.
Nel mio caso specifico:
1) Batteria del cambio anteriore non funzionante e necessità di andare al bagno: puoi resistere fino alla prossimo bagno chimico? Sì, ok pensiamo al cambio e sistemiamo quello. Per fortuna si è sistemato, altrimenti il prossimo passaggio sarebbe stato studiare una strategia per affrontare le salite con il 53 (magari zigzagando o spingendo a piedi la bici).
2) Puntura dell'ape: la parte destra del volto si era totalmente gonfiata... riesci comunque a bere? sì. Fa male o ti crea problemi per proseguire? No. Via! Il problema non esiste, andiamo avanti!
3) Difficoltà nel correre con una postura decente per i dolori addominali nei primi km di corsa: il resto del corpo come sta? Bene, e le gambe girano bene! Ok, allora la priorità è sistemare i dolori addominali, in questo caso ristabilendo il giusto equilibrio con l'acqua per la troppa concentrazione di sali assunti in bici.
Certo, per eseguire al meglio tutto questo dovrete essere dei bravi comandanti, e quindi saper riconoscere e stimare la criticità di ogni problemi, ma se state preprando un IronMan dovreste essere pronti anche e soprattutto a questo.
Alla fine si tratta sempre di portare la pellaccia a casa, no?
Nessun commento:
Posta un commento