Nella mia vita ho sempre avuto a che fare, affidandomi, alla fede.
Fede nella religione, fede (fidelis) nella vita professionale... era quasi naturale che anche come allenatore basassi le mie convizioni sulla fede.
In ambito scientifico, si dice appunto che tutto ciò che non è misurabile diventa "un atto di fede", e per questo i migliori professionisti, in qualsiasi ambito, sono soliti dirigere le proprie scelte e prendere le proprie decisione dopo aver valutato ed analizzato attentamente ogni dato a disposizione.
Questa cosa, come ho detto più e più volte, non mi ha mai convinto...
In effetti, quando strutturo i ritmi dei vostri allenamenti "a sensazione" , o quando vi chiedo di posizionarvi e pedalre sulla bici in modalità non ortodosse, vi sto chiedendo proprio un atto di fede!
Lisa Ondieki dopo aver smesso di allenarsi perdendo ogni motivazione, si è riavvicinata allo sport eliminando ogni forma di misurazione possibile: 400 su 400 in pista senza alcun dato o riferimento, pensando solo a spingere il più possibile. Se non era misurabile era un atto di fede, e con questa fede ha battuto 17 record del mondo e vinto la medaglia d'argento nella Maratona alle Olimpiadi di Seul.
Sono ben consapevole che questa è una storia, e ce ne sono migliaia in cui sono stati ottenuti risultati eccellenti con lo studio meticoloso di dati e numeri, ma è una scelta, ed io ho fatto la mia (e di conseguenza anche chi sceglie me come allenatore).
E alla fine si torna sempre lì... questioni di scelte, questioni di fede...
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