Come ho scritto più volte( QUI, QUI e QUI), è fondamentale che il rapporto di tra coach e atleta sia di totale fiducia.
Uno dei modi per rispettare questo reciproco legame è attenersi scrupolosamente al programma dell'allenatore.
Certo, per uno come me che sottolinea sempre l'importanza delle sensazioni e del saper "ascoltare il proprio corpo", è un po' una contraddizione parlare di rigidità e pedissequa attinenza, ma questo è un modo anche e soprattutto di "tutela" per l'allenato.
Ecco, aldilà degli aspetti emotivi del rapporto coach-atleta, non "sgarrando" il programma, l'allenato potrà sempre valutare gli obiettivi raggiunti dall'allenatore, che dovrà rendere conto a fine anno dei risultati.
Se io mi alleno di testa mia e faccio come mi pare, in caso di obiettivo non raggiunto l'allenatore avrà sempre il coltello dalla parte del manico: hai fatto come ti pare, adesso che vuoi da me?
Anche per gli infortuni, se state sempre scocciati, potreste valutare insieme all'allenatore gli eventuali errori, solo se vi siete attenuti a quanto programmato.
Le programmazioni, soprattutto alungo termine, servono proprio a questo!
E allora date un po' di fiducia a questi allenatori e vedrete che a fine anno il risultato l'obiettivo che avrete programmato sarà raggiunto...
...e se così non fosse, sicuramente potrete dare la colpa all'allenatore, per come vi avrà gestito o per l'obiettivo incongruente che avrà fissato...
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