Ormai saprete benissimo quanta importanza dia al concetto di gruppo.
Se il concetto è scontato per gli sport di squadra e un po' meno per i team di sport individuali (squadra podistiche, di triathlon, nuoto ecc.), non per questo non lo è per gli allenamenti.
Ma non stiamo parlando dello stimolo allenante motivazionale che un gruppo di allenamento possa dare (come nel caso di gruppi di atleti elite che si allenano insieme per avere riferimenti di alto livello come base di paragone), ma proprio della forza e sicurezza che il gruppo possa trasmettere ad un singolo atleta per la successiva resa individuale in gara.
Abbiamo visto nel recente sondaggio quanto sia fondamentale l'empatia tra allenatore ed atleti, ma è altrettanto importante tra gli stessi compagni di allenamento: la capacità di mettersi ognuno nei panni dell'altro (tra atleti), in modo che ognuno sappia "cosa sta provando" chi si allena con lui.
A che serve tutto questo?
Ho sempre ribadito l'importanza di costruire invece che distruggere, ed anche questo obiettivo è finalizzato all costruzione, ad accendere gli entusiasmi, smuovere le emozioni.
Una sorta di innamoramento, un network neurale, un legame fatto da un sentimento comune, sapendo che ognuno può contare sull'altro.
In questo modo, mettendosi "al servizio" degli altri avremo la grande arma di saper interpretare un gioco individuale e collettivo allo stesso tempo.
Che poi è vero che in gara battaglia si muore da soli, ma quando si affronta una sfida il nemico con a fianco compagni che sanno tutto di te e tu di loro, dei quali vi potete fidare reciprocamente in modo assoluto, è tutto più facile.
E in questo caso, come nella battaglia delle Termopili, la qualità di chi avete a fianco può contare più del numero.
Ecco, questo è quello che stiamo costruendo nel PandaLab!
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