giovedì 14 maggio 2020
L'IronMan come il Natale
Ho da qualche giorno scritto uno dei tanti post dove ironizzavo dalla dipendenza che abbiamo dagli IronMan, stigmatizzandone la corsa al massacro di tutti gli atleti amatoriale, ed oggi invece mi appresto ad accostare le massime espressioni del Sacro e del profano.
Il Natale - o perlomeno i ricordi più teneri che ne abbiamo - è legato, oltre all'imprenscindibile contesto religioso, anche al materialistico aspetto dei regali.
Che piaccia o no, il regalo di Natale faceva parte della magia dell'attesa del veglione.
E questo particolare, per chi è diventato adulto, ha perso il proprio fascino.
Ok, la gioia di vedere il sorriso di figli e nipoti che scartano i regali è straordinaria, ma noi?
Spesso ci troviamo fuori dai riflettori a scartare regali dei quali già sappiamo il contenuto, regali fatti senza il minimo piacere di farli o classica bustina con i soldi dentro.
Niente è dovuto, ci mancherebbe, però è qualcosa che manca.
E sapete dove l'ho ritrovata?
Esatto, nell'IronMan.
In un mondo pieno di cose scontate, dove ci aspettiamo qualsiasi cosa e dove le cose inaspettate sono legate spesso ad eventi non proprio felicissimi, la lunga giornata dell'IronMan ci consegna tutto quello che vivevamo la sera della vigilia di Natale.
Una sopresa, perchè in una gara così lunga può capitare qualsiasi cosa in qualsiasi momento.
Spesso non andrà mai esattamente come l'avete immaginata.
La gioia finale, perchè sì, anche quando la gara non va secondo le aspettative cronometriche, quando passate sotto quel traguardo via arriva una botta di emozione che non si può contenere.
Siamo al centro dell'attenzione.
Sì, almeno per quel giorno i parenti e gli amici che stanno a bordo strada sono tutti per voi, vi acclamano, vi incitano, vi celebrano e per quel giorno sparisce ogni problema.
Torna ogni anno (anzi, per alcuni anche più di una volta).
E parte della gioia è nell'atmosfera che lo precede, perchè una volta finita cominciamo già ad aspettare che torni di nuovo.
Allora, è come un compleanno?
Assolutaente no.
Il compleanno è una festa individuale dove festeggiate solo voi.
Il Natale, come l'IronMan, è una festa condivisa, ognuno è un piccolo protagonista, a modo suo.
E' chiaro, sono sentimenti beceramenti materialistici ed ingenui, ma sfido chiunque a non condividerli.
Ecco perchè torniamo ogni anno fare fare quella gara lunga.
Ecco perchè quando tagliamo quel traguardo nei nostri occhi potete notare la stessa scintilla di quando, dentro quell'incartamento, c'era il regalo più bello che potevate desiderare!
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