lunedì 11 novembre 2019

Il mio (primo) Trail sui sentieri dei Santi




Sono dieci anni che faccio triathlon, ho fatto gare podistiche, dalle campestri alla maratona, GranFondo ciclistiche e gare di nuoto.
Ma mai un trail.
Almeno fine a ieri.
E non avrei potuto cominciare in maniera migliore, vista l'impeccabile organizzazione.
13km, partenza da Subiaco con 700 metri di dislivello e passaggio "spirituale" dentro i due monasteri benedettini.
In partenza si riconosce da un miglio che non c'entro niente in questo ambiente.
Senza racchette (anche se tra i primi non le ha nessuno), senza camelback o borracce (ma su 13km non c'era bisogno) e senza scarpe da trail (ecco, questa è stata una bella cazzata).
Becchiamo l'unica giornata di sole dopo 5 giorni di pioggia ed altrettanti previsti da domani.
In partenza c'è anche Walter "Pescecane", altro Panda ma molto più attrezzato di me.



Il primo chilometro e mezzo è in pianura.
Sto abbastanza davanti ma appena corriamo sull'erba comincio a fare esercizi di contorsionismo per non perdere attrito.
E poi si comincia a salire.
Per 5 km.
Non sono esperto dei cambi di ritmo tra corsa e camminata in salita e cerco di adeguarmi ai miei compagni di gruppo.
Mentre mi arrampico fatico più di quanto avessi immaginato, ma in mezzo ai boschi la fatica sembra sempre di meno.
Dopo 3km arriva quello che temevo.
Scivolo e mi infango.
In salita!
Però ho due buone notizie:
1) non mi sono fatto niente
2)ma ancora non la potevo sapere, sarà la mia unica scivolata della giornata

 
Il passaggio dentro l'Abbazia di Santa Scolastica è molto suggestivo e va fatto obbligatoriamente al passo, senza correre.
Un motivo in più per recuperare.
Il passaggio al Monastero di San Benedetto invece purtroppo sarà solo dall'esterno, ma ugualmente affascinante.
Gli ultimi 2km di salita sono i più duri.
Rallento un po' per gestire al meglio e finalmente, a metà gara esatta, si comincia a riscendere.
Finalmente un cazzo.
La prima parte della discesa, single track e molto tecnica, è un misto di fango e foglie in grande pendenza.
I volontari sul percorso ci invitando a rallentare per la difficoltà.
Però sai che c'è?
Che mi sto divertendo.
Comincio a disegnare bene le curve e a prenderci gusto.
Dopo 2km la discesa diventa meno ripida e a quel punto ho preso un bel ritmo.
Comincio a recuperare parecchie persone che mi avevano superato in salita.
L'esatto contrario di quello che avevo immaginato in partenza.
Di nuovo discesa ripida sull'erba, e con le scarpe lisce mi sembra di sciare invece di correre, ma il risultato è sempre quello di recuperare qualche posizione.
A 2km dalla fine c'è un ultimo strappo e temo di perdere il ritmo, invece ne riprendo altri due, tra cui la quarta donna assoluta.
Ora si scende fino all'arrivo.
500metri sull'erba li uso per avvicinarmi ad un altro, l'ultimo km per affiancarlo e fare la volata.
Insomma, nonostante la fatica ed un tipo di sforzo che ancora non conoscevo, taglio il traguardo con il sorriso.
Forse per l'incredibile ristoro che ci aspetta dopo il traguardo.
O forse no.
Tra due settimane c'è un altro trail, praticamente sotto casa.
Che dite, ci ricasco?





Nessun commento:

Commenti

Related Posts with Thumbnails