Sempre di AgeGroup stiamo parlando.
Ci sono troppe varianti che influenzano una prestazione:
- passato da sportivo
- tipo di lavoro
- tempo che occupa il lavoro
- famiglia
- tempo che si vuole dedicare alla famiglia
- tempo che si vuole dedicare allo sport
- impegno che si vuole dedicare allo sport
Il triathlon si sa, è una disciplina pericolosamente totalizzante.
Quando scatta la scintilla (il simpatizzante) quando si finisce la prima gara (il neofita), si rischia di far ruotare tutto intorno al triathlon.
Appuntamenti, impegni, rinunce, hobby sopiti, doveri rimandati.
Tutto in funzione degli allenamenti programmati per ogni giorno!
Ci si finisce dentro senza accorgersene e si diventa maniaci
E allora si finisce a cercare soluzioni assurde per cercare di eseguire ogni allenamento perfettamente, tipo svegliandosi alle 4 di mattina per correre con la neve a -18° (early bird), o annullare completamente il meritato e dovuto tempo per rilassarsi (lo stakanovista).
I risultati possono essere tremendi, farsi riempire la vita dal triathlon rischia di farti restare (o farti diventare, a seconda dalla situazione di partenza,) single, che insomma, potrebbe anche essere una scelta personale, ma l'importante è esserne consapevoli.
Per questo quando i ragazzi che alleno mi chiedono intimoriti se possono saltare un allenamento o quando si sentono tremendamente in colpa per averne saltato uno, a me fa solo piacere (certo, basta che non ne saltiate sei su sette...)
Se il triathlon diventa la cosa più importante, non è più una passione, ma un mostro che fagocita il tempo alle altre cose.
Pensateci un po' a quanto tempo dedicate al triathlon e a quanto ne rimane per le altre cose...
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