Ogni anno, una settimana prima del 70.3 di Pescara, ho sempre scritto un post "finale" di avvicinamento.
A volte serio, a volte scherzoso...
Questa volta ho voluto prendere in presto una mail che mi ha scritto qualche giorno fa Lollo.
Lollo è un talento naturale, in poco più di un anno è passato dal non aver mai corso una 10km ad un personale (sotto carico, tra l'altro) di 36' e rotti.
Quando fai una progressione così, poco c'entra il coach, è una questione di talento.
Lollo domenica prossima esordirà sulla distanza del mezzo IronMan a Pescara, e oggi non potrei trovare parole migliori per il "Road to Pescara" di quest'anno!
E quando un ragazzo così ti scrive una lettera centrando tutti i motivi per i quali alleno, allora non può che rassicurarmi di stare sulla strada giusta.
Ovunque questa strada sia destinata a portare...
Ciao Coach!
Non ti scrivo per chiederti un consiglio su un allenamento o su cosa mangiare prima, dopo e durante la gara. Non voglio avere indicazioni sul percorso o sulla strategia, ma ti voglio fare una confidenza.
Non vedo l’ora che sia il 18 per godermi quella giornata, ma senza più l’ansia del risultato.
Mi chiedevo se fosse un bene o un male?
Io sono sempre stato ipercompetitivo e patisco perdere anche solo una partita a carte, ma l’altro giorno mi sono svegliato con questa sensazione!!
Do sempre il 100% quando faccio qualcosa e in ogni allenamento sputo sangue, però mi rendo conto che non può essere tutto finalizzato al semplice risultato cronometrico della gara.
Ma secondo te è una mentalità da perdente? Seriamente te lo chiede, perché questa domanda è un paio di giorni che me la faccio!!
Sto apprezzando di più ogni allenamento, senza avere l’ansia del risultato, ma cercando di godermi il percorso che mi hai portato a fare. Ho iniziato questa avventura 65 settimane fa, come se fosse un gioco, una sfida con me stesso, ma mi sono reso conto che troppo spesso ho messo davanti a tutto e tutti il solo risultato finale, nella vita come nello sport. Credo sia giusto avere degli obiettivi e fare di tutto per ottenere certi risultati, però senza farsi assillare e angosciare dagli stessi.
Quello che facciamo come squadra è qualcosa di molto più grande e solo grazie a voi sto guardando tutto da un’altra prospettiva.
Non so se il fatto di aver conosciuto, per la prima volta nella mia vita, una persona che mi ha stravolto completamente la vita possa centrare qualcosa, ma so solo che sto provando delle belle sensazioni e che adesso capisco ancora di più la filosofia del TEAM PANDA.
Forse ti sembra assurdo questo discorso a 11 giorni dalla gara, ma avevo bisogno di condividerlo con te, che hai creato un gruppo di persone che amano lo sport e che danno l’anima quando si allenano, riuscendo però a godersi il percorso, che credo sia la cosa più importante.
Ti ringrazio per quello che stai facendo per noi, come atleti e come persone.
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