Ok, era da un po' che non si polemizzava, è ora di alimentare nuovamente qualche focolaio.
Nel nuoto - sempre in riferimento al triathlon - si trovano spesso teorie che esaltano la tecnica più di ogni altra cosa.
Giusto, è importantissima la corretta esecuzione dei gesti sia per avere la massima resa in termini di prestazione, sia per evitare di farsi male con movimenti errati.
Però...
Però.
A volte si rischia di esasperare un aspetto che potrebbe focalizzare l'attenzione su un fattore meno rilevante di altri.
Vabbè, direte, ma a parte le chiacchiere, di che sta parlando questo?
Di questi tre punti:
- Il gomito alto nella bracciata
- Gambe e tavoletta
- Lo SWOLF ed il numero basso di bracciate
2. Le gambe nel nuoto del triathlon servono a poco. Non devono dare propulsione ma hanno il compito soprattutto di stabilizzare la nuotata. Tra l'altro nel 90% dei casi si nuota con la muta, quindi l'utilizzo è ancor meno importante. In tutto questo, il famoso allenamento con la tavoletta dunque, oltre a curare un aspetto secondario, dà anche un assetto sbagliato, impostando uno stile con la testa fuori e gambe basse, che non è quello che si ricrea in gara. Se proprio dovete, fate le gambe senza tavoletta.
3.Una delle tante cose stereotipate dove qualcuno (o qualcosa, come gli oggetti che vi vendono a prezzi esorbitanti) vi dice a prescindere cosa sia la cosa migliore per la vostra nuotata. Lo swolf in particolare vi dà un coefficiente migliore in base al minor numero di bracciate fatte in una vasca. Certo, una bassa frequenza
Quello che voglio dire è ok, se non avete un cazzo da fare o se avete 30 ore settimanali per allenarvi curate tutto, ogni attenzione per i dettagli naturalmente va benissimo.
Ma se il tempo è più limitato e dovete dare preferenza ad alcuni aspetti, ecco, datene prima ad altri...
E adesso...3...2...1...via alle critiche!
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