Senti che roba.
Esco dall'acqua davanti a Titan (incredibile), Manzik e Giorgio "the bridge".
In bici mi recupera subito Titan e se ne va.
La gamba gira bene ma dopo un po' mi raggiunge pure Manzik che mulina su quei pedali come un forsennato.
Arriva addirittura a prendere Titan.
Poi perde terreno, si fa riprendere anche da me e si stacca.
Sulla salita di Marciana, arriva anche Giorgio e proseguiamo un po' allo stesso ritmo.
Ci supera nuovamente Manzik.
In discesa lo riprendiamo e facciamo la prima parte del secondo giro alla stessa andatura.
Appena la strada ricomincia a salire Giorgio fa un forcing e ci stacca decisamente.
Piano piano anche Manzik perde la mia ruota.
Sulla seconda salita di Marciana riprendo Giorgio, è affaticato e si stacca.
Chi cazzo ha detto che il triathlon non è divertente?
Battagliare con questi capovolgimenti di forze, speranze ed emozioni con i propri amici è una sensazione davvero coinvolgente!
Ed io sto qui proprio per questo.
Sulla spiaggia, poco prima di immergerci nelle acque di Marina di Campo, stiamo tutti lì a scherzare e prenderci per il culo.
Ma naturalmente è un modo per stemperare un po' di tensione che, ognuno per i propri motivi, ha pronta da far esplodere.
Il nuoto va alla grande.
La nuova muta Zoot Force 3.0 sembra farmi planare sull'acqua.
Le prime bracciate le faccio a fianco di Titan, poi lo perdo di vista.
Quando esco dall'acqua in 30' e spicci sono piuttosto soddisfatto.
Inforco la bici e mi preparo a scoprire queste famose salite elbane.
Paesaggi stupendi per pedalare e sì, quando fatichi non vedi il panorama, ma questo è talmente bello che ti strappa via lo sguardo dall'asfalto.
Comincia il carosello dei sorpassi.
Quando Giorgio al secondo giro mi stacca sono davvero contento per lui.
Ha provato a mettermi in difficoltà e c'è riuscito, quel ritmo non lo avrei mai tenuto.
Nel mio piccolo, il capolavoro della mia gara lo costruisco sul secondo passaggio sulla salita di Marciana.
Le gambe girano agili senza fatica.
Ne recupero tanti ed anche nel falsopiano finale continuo a spingere senza sosta.
Entro in T2, rapidissima sosta al bagno e via per la mezzamaratona finale.
Il giorno prima avevo detto ad Alessia che non vedevo l'ora di correre.
Volevo nuotare e pedalare, ma avevo una voglia matta di pistare l'asfalto.
Le sensazioni sono eccellenti da subito.
I chilometri scorrono via una bellezza.
Il percorso lo adoro: lungomare con folla che incita e brevi passaggi nel centro abitato e nella periferia di campagna.
Le Zoot Solana che avevo solo provato meno di un mese fa si rivelano la scelta migliore che avessi potuto fare.
I miei amici sono tutti in difficoltà.
Lucaone si è sentito male (nonostante questo, il fenomeno chiuderà 7° assoluto e 1° di categoria), Giorgio ha i crampi, Titan accusa la fatica ("ho resistito solo perchè mi stavi recuperando" mi dirà dopo), Manzik ha problemi al ginocchio e Max patisce più di quanto pensava l'esordio sulla distanza.
Io oggi le ho azzeccate tutte.
Forma, ritmi ed alimentazione.
Jacopo mi allunga il "cinque", Mavi corre qualche metro a fianco ed Alessia capisce subito che sto bene.
"Sbrigati che vogliamo andare in spiaggia a prendere il sole" mi strilla.
E così faccio.
Mi sbrigo.
Non ho avversari in questo momento.
Ho staccato anche i fantasmi di Pescara e Francoforte.
Il terzo obiettivo della stagione è la mia gara perfetta.
Prima dell'arrivo Mavi mi passa il cappellino da panda e mi accompagna sotto il traguardo.
5h29'52".
33° assoluto su oltre 400. (QUI la classifica completa)
E chi ci crede?
(breve epilogo lacrimuccia)
Con questa gara perfetta si chiude un ciclo di due anni con coach Diego.
Ho avuto tante soddisfazioni grazie al suo allenamento, e spero di aver regalato anche io qualche gioia a lui come atleta.
Ho imparato tantissimo da lui e mi auguro di mettere in pratica nel migliore dei modi i frutti dei suoi insegnamenti.
Non avrei potuto avere maestro migliore.
Mo' basta però, che conoscendolo ho già parlato troppo...
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