Da ragazzino uscire in bici era sempre una festa (vabbè, lo è tuttora), nonostante foss il più scarso del gruppo.
Ricordo ancora la gioia dei pomeriggi quando mio padre tornava presto dal lavoro, ci preparavamo al volo e via ad incontrare gli altri per passare in compagnia qualche chilometro di fatica.
Anche se arrivavo sempre staccatissimo, pagherei oro per pedalare ancora con mio padre, mio zio e mio cugino.
Per una volta, forse, non arriverei più ultimo.
Invece, dei tizi qui sopra, uno s'è buttato in politica, di un altro ho perso le tracce, uno è convinto che appena poggia le chiappe sul sellino gli piglia un infarto ed un altro adesso pesa il doppio e le due ruote le usa solo col motore.
E l'ultimo a destra, convinto di essere un triatleta, si sceglie amici con cui pedalare sempre più forti di lui, continuando ad essere sempre, inesorabilmente, il più scarso del gruppo...
2 commenti:
Cosa pensi che stessi facendo io, mentre sventolavo la bandiera con i colori di Tivoli e battevo sul tamburello, al tuo passaggio sulla salita di Glagenfurt? Pedalavo ancora con te e, chissà, forse ho anche tirato per un po'. Certo non rischiavo un infarto, ma sicuramente ho corso il rischio di essere preso per matto.....dai crucchi poi!
Le vecchie foto..fascinose ed ineguagliabili! Dove andavate, a Marcellina?..che ricordi..
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