Ieri, per la prima volta, ho incrociato in pista i miei passi con quelli di mia figlia Mavi.
Viene da due anni di nuoto nei quali, sia per sua incampacità a concetrarsi e vedere il nuoto esclusivamente come un gioco (e mi sta anche bene), sia evidentemente per una qualità dell'insegnamento non adeguata alle nostre esigenze, non è che ne abbia tratto chissà quale giovamento.
Certo, il nuoto è bello, fa bene, in inverno stai al coperto e non rischi di prenderti una polmonite (...), però...
...però...da quest'anno ho deciso di segnarla ad atletica e le cose mi sembrano molto diverse.
A cominciare dal prezzo, la cui differenza non è né poca né da sottovalutare.
Poi l'allenatore, che per adesso ricalca tutto quello che vorrei fosse un allenatore per mia figlia.
Terza cosa, la possibilità di sfogarsi.
Per una bambina di sei anni esuberante come un bambina di sei sa esserlo, un conto è sfogare la sua voglia di divertirsi in una vasca, un conto è fare una bella corsa a perdifiato.
Ultima, ma non meno importante, la possibilità di allenarci "insieme".
Dopo aver fatto una mezzoretta di riscaldamento fuori dalla pista, sono entrato nel campo ed ho iniziato a girare i miei 500 e 1000 buttando sempre un occhio a quello che faceva mia figlia.
Certo ogni tanto la ricacciavo via perchè si allontanava dal suo gruppo per venirmi a chiedere cosa stessi facendo, però fa parte del gioco...
Insomma, vederla girare lì intorno a me è stata una bella soddisfazione.
Ed io me la godo finchè è ancora lei a correre dietro a me...
In pista con Mavi from STEFANOLACARASTRONG on Vimeo.
2 commenti:
ma più che altro devi essere sicuro che a lei piaccia...xkè il rischio di fargli fare le cose che piacciono a NOI è alto.
Io ho sempre giocato a calcio, da ragazzino, e quando dicevo ai miei che volevo andare a "correre in bici" mi dicevano:" ma va...in bici si fa fatica...." e ora cosa faccio? va beh...
complimenti Stè...
famiglia fantastica :)
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