L'ho fatta due volte.
Tutte e due le volte finendola pietosamente.
Sicuramente perchè non c'ero arrivato preparato.
L'ho temuta e sono stato sopraffatto.
Poi mi ero ripromesso di non farla più, e di farmi sputare in un occhio se l'avessi rifatta.
Eccomi qua, per chi vuole i miei occhi sono aperti.
Questa volta non la temo, c'è rispetto, quello sì, come si può avere della cima di una montagna o di una salita in bici, ma questa volta la guarderò negli occhi.
Questa volta ce la giochiamo.
Nessun obiettivo, nessun cronometro, lo sentirò sulla pelle chi avrà domato chi.
4 commenti:
Non temere il proprio nemico è già un vantaggio. In bocca al lupo.
non sei mai stato alla cena propiziatoria, ecco perché.....
Amo questo approccio "Umano" senza tempi al km e bip bip del gps, lo considero la vera essenza dello sport amatoriale , un' avventura da vivere e gustare.
Daje Ste io tifo per te ciao
Beppe
Ps: da come posso avere imparato a conoscerti dal blog se scrivi cosi' e' perche' sei in gran forma e farai un tempone :-))
visto il tempo credo che stavolta hai fatto meno soste al bagno!!!
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