di Christian "Mac" Ferretti
Dopo un secondo posto olimpico, il due volte campione del mondo e campione continentale in carica, si toglie la soddisfazione di occupare il gradino di mezzo del podio anche nel ranking finale di World Series, a una novantina scarsa di punti dall'alieno più giovane fra i due extraterrestri, Jonathan Brownlee. Ma siccome la piazza d'onore poco si addice al nostro, eccolo volare a Maui, per la finale Xterra, dove si tolgie la soddisfazione di mettere dietro gli specialsti delle ruote grasse e fior fiore di precedenti campioni, conquistando il titolo di Campione Mondiale di X-triathlon. Una gara magistrale, condotta nelle prime posizioni sia a nuoto che in bici, ma decisa come da copione a piedi, dove lo spagnolo di Basilea (ma solo come luogo di nascita, da sempre fa base a Pontevedra, sede fra l'altro di importantissime manifestazioni internazionali della triplice, chissà se per caso, se è nato prima Javi-uovo o Pontevedra-gallina..), ha messo in riga campioni del calibro di Conrad The Caveman Stoltz. Si potrebbe pensare a una semplice prassi, timbrare il cartellino, per un fuoriclasse proveniente dalle gare ITU, ma si deve tener conto delle ovvie differenze, fra l'Xterra Mai e una qualsiasi WCS. Intanto il mezzo tecnico, il percorso, e l'assenza di scia, o comunque la sua sostanziale inutilità. Ed anche per la terza frazione, un conto correre su asfalto o sterrato duro, i terreni abituali in Coppa e Campionato del Mondo, altro la sabbia e le rocce vulcaniche hawaiane. E si aggiunga la stanchezza di una stagione impegnativissima, con la WCS decisa solo all'ultima gara e la piccola formalità da espletare che andava sotto il nome di "London 2012". Nel mentre, anche la vittoria alla classica gara no draft di Hy Vee, con il consueto montepremi da urlo, per lo meno per i parametri triplici. E non mi si dica che vince solo quando i terribili fratelli britannici sono assenti o stanno male. E' dal 1998 che Javier è sulla cresta dell'onda, certo, i (finto)emaciati avversari sembrano davvero essere di un altro pianeta, e probabilmente le soddisfazioni che il nostro avrebbe raccolto con un'altra anagrafe, sarebbero state maggiori. Ma anche a Londra Gomez ha venduto cara la pelle, l'unico in grado di tenere testa fino all'ultimo km alla marcia vittoriosa delle truppe della Union Jack. E sono convinto che con la costanza e il duro lavoro che lo contraddistinfguono, Javier possa ancora prendersi belle soddisfazioni, Brownlee Bros permettendo o meno.
DISCO DEL MESE
Il racconto di chi a Kona c'è stato davvero...
2 commenti:
Gran disco "Babel", ascolta anche il loro primo cd che è allo stesso ottimo livello.
veramente il primo era ancora meglio...è nella mia classifica come primo e secondo miglior disco di quell'anno mi pare...
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