di Christian "Mac" Ferretti
Anzitutto, e chissà che finalmente entri nelle teste dei più: si scrive Degasperi, tutto attaccato e non con il “De” particella, quello era il suo conterraneo Alcide, uno dei padri della Patria, per carità, ma non risulta che praticasse la triplice disciplina.Ciò premesso, veniamo a noi: la scelta di questo mese non è stata difficile, sebbene gli altri candidati fossero certamente prestigiosi, uno su tutti un certo Craig Alexander, che al rientro alle competizioni che contano dopo il titolo mondiale a Kona, strapazza e tutti e vince per distacco nella sua terra natale. Ma ha prevalso il patriottismo, quindi atleta italiano, e ha prevalso il sentimento, per un atleta che ha avuto qualche noia che gli ha tolto in qualche occasione alcune soddisfazioni che avrebbe meritato. Alessandro Degasperi ha vissuto nel recente passato alcuni infortuni, magari non gravi come il problema al ginocchio sofferto nel 2010, ma nei momenti topici, ad esempio a ridosso della finale del circuito 5i50, in cui avrebbe certamente potuto dire la sua, da atleta eclettico e comunque avvezzo anche alle corte distanze, e forte dei risultati di Darmstadt (medaglia d’argento) e Liverpool (quarto classificato). Ma ormai il suo campo è la media distanza, il 70.3, detto anche “the perfect distance”. E che sia la distanza perfetta per lui, Alessandro lo sta dimostrando alla grande in questo primi 3 mesi del 2012, oltre ai risultati più che eccellenti raggiunti negli anni passati (ricordiamo su tutti, il decimo posto a Las Vegas l’anno scorso, presenti ovviamente tutti i migliori specialisti del mondo, e partendo dal secondo gradino del podio al 70.3 italiano, attraverso altri podi e piazzamenti in top ten in giro per l’Europa e il mondo, solo per limitarsi al 2011). A febbraio, ha sfiorato il podio a Singapore, giungendo quarto dopo aver accumulato un ritardo di circa 2’ a nuoto dai primi, ed aver fatto, per sua stessa ammissione, una gara forse troppo conservativa. Errore che evidentemente non ha ripetuto nel mese di marzo, in cui ha conquistato un terzo posto battendosi pugnale fra i denti, con grandi atleti, magari non dai nomi stra-noti o altisonanti, ma non per questo meno preparati ed agguerriti. Terzo quindi e gli e ci auguriamo che sia solo l’inizio di una stagione al top, finalmente libera da inconvenienti fastidiosi, e certi che alla finale in terra americana ci farà riassaporare il gusto di passare qualche oretta con il live tracking e la diretta streaming. Se fossero necessari ulteriori elementi per confermare le motivazioni per il gradino più alto del podio attribuitogli qui su Stefanostrong, si sappia che è anche e soprattutto padre di famiglia, e che negli anni passati, uno fra i pochi con Ivan Risti e una non folta pattuglia di atleti elite, si è anche laureato in economia, ed è fra i sostenitori del programma di allenamento e studio Uni.Team dell’Università di Trento. Giornate piene per lui, cosa che ce lo fa apprezzare e sentire ancor più vicino, e che fa rinnovare il tifo per la stagione appena iniziata sotto i migliori auspici. Forza Ale!
1 commento:
Corriamo , corriamo Stefano... ed appena ci incrociamo auguriamoci Buona Pasqua!!!
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