Quando ho iniziare a frequentare l'insano mondo del triathlon, sentivo spesso usare il termine "delfinetto".
Inizialmente non capico cosa fosse.
In seguito l'ho capito, ma ancora non ne comprendo l'effettiva utilità.
Rientra nella categoria "stronzate del triathlon" (che avremo modo di approfondire successivamente) in cui chi le fa ha la saggezza - agli occhi dei profani - di conoscere movimenti e tecniche che la massa ignora ma che, di fatto, ti fanno guadagnare 3 secondi.
Il delfinetto non è altro che, al momento dello start, tuffarsi in acqua e risalire subito finchè non si toccherà più il fondo e si potrà cominciare a nuotare.
Dai filmati di triathlon si vede tranquillamente gente che, invece di fare il delfinetto, avanza tranquillamente tra le onde, restando comunque a ridosso di coloro che usano questa tecnica speciale.
Naturalmente noterete persone che utilizzano il delfinetto anche negli Ironman o nei 70.3 dove giustamente anche quei 3 secondi, in una gara di 12 ore, potrebbero fare la differenza...
...ma si sa, il triathleta sa distinguersi anche e soprattutto per i dettagli!
14 commenti:
oddio, il delfinetto è un'altra cosa...almeno se sei un nuotatore...è il delfino, ma fatto con il completo affondo del corpo, e serve per imparare il movimento del bacino. Questa cosa che hai scritto non l'ho nemmeno capita, che dico, se sei in liguria che l'acqua è subito profonda ancora ancora, ma se fai un triathlon come quello di Arona, dove prima di iniziare a nuotare, passavano 50 metri...auguri! Ma poi gli altri non ti ammazzano??
mai fatto in vita mia :)
sarebbe la miriade di tuffetti uno dietro l'altro per avanzare finchè non tocchi o sbaglio?...se è quella la "tecnica" magica confermo che dopo un paio di tuffetti mi sento di sprecare troppe energie e tra camminare e nuotare preferisco nuotare anche se tocco con le braccia!
ho tutto da imparare! :-)
il delfinetto?? Nun se po' senti ;D
delfi che?????
in squadra siamo cultori del delfinotto (da noi si dice così, il delfinetto è quello che diceva Only sopra). A Rimini a squadre, ci ha permesso di sopravanzare 2-3 squadre partite prima di noi, e solo nel tratto "camminato". Certo va allenato, altrimenti è ovvio avere la sensazione di stanchezza, ma non è che la corsa a ginocchia alte nell'acqua sia come un masaggio tailandese, specie se dopo quelle gambe devono servire per parecchi chilometri... Se volessimo fare una prova "scientifica", si potrebbe prelevare il lattato a chi corricchia e a chi fa il delfinotto, secondo ma avreste delle sorprese!
Infine, non è che faccia tanto guadagnare secondi (anche quello, a farlo bene) quanto che si mantiene una posizione più orizzontale, con un quinto dei movimenti si fa lo stesso avanzamento della corsa (un tuffetto e la riemersione, a confronto con quanti passi, per di più in skip semilaterale?)
E dulcis in fundo, e credo sia l'argomento decisivo, stilisticamente non c'è confronto, fra un tarantolato che annaspa nell'acqua, e un semipesce-seminettuno che si tuffa e riemerge :-)
3 secondi son pur sempre 3 secondi :-))))))
Ste mi hai fatto morire :-))))
Ciao
Beppe
Finchè si tocca ...semplicemente correre ... è forse troppo da runner ?
io cammino.... dovessi mai affaticarmi...
alla fiendi tutto credo che l'analisi migliore sia quella di Mac, per noi triathleti scarsi che, non potendo permetterci prestazioni all'altezza, miriamo soprattutto allo stile, "non c'è confronto, fra un tarantolato che annaspa nell'acqua, e un semipesce-seminettuno che si tuffa e riemerge" (cit.)
Questo non lo conoscevo... sei un maestro che dispensa pillole di saggezza a 360 gradi :DDDDDD
Ahah che ridere! Non ci ho capito molto... e pure Google si è trovato in difficoltà! (provate a cercare, esce di tutto tranne che un esercizio acquatico :D)
Posta un commento