Perchè non improvvisarsi meccanico il giorno prima di una gara

Francesco (quello a sinistra) di Temple Bike

Sabato pomeriggio.

Ore 17:00.

Giardino di casa.

Sto montando le ruote ad alto profilo per la gara.

Però c'è questo rumorino al deragliatore che non mi piace (sgrana un po' mentre cambio) e decido di metterci mano.

Alla fine che danno posso fare, male che va rimetto tutto come stava.

E poi è ora di cominciarsi a sporcare le mani per capire un po' come sono fatti questi trabiccoli sui quali pedaliamo per ore.

Ah, scordavo, il giorno seguente c'è una gara.

E' che 'sto cavetto non tira abbastanz...

Trak!

(anzi forse ha fatto zippppp)

Comunque, il cavetto si è sfilato, o strappato o fuoriuscito...comunque si è sfanculato!

Panico.

Non so che fare, qualcuno mi venga in aiuto.

Arriva mia figlia (di 5 anni). "Papà ti posso aiutare a pulire la bici?"

Non era questo l'aiuto che volevo. Tanto più che vuole pulire la bici con una spugnetta sporca di grasso.

La rabbia sta montando.

Prendo il telefono e chiamo Francesco di Temple Bike, mio amico nonchè meccanico/rivenditore di bici.

Risponde il fax.

Alessia, premio nobel nel capire quando sto per scoppiare, si fa da parte.

Riprovo con Francesco.

"Pronto..."

"Francè so' Stefano, aiutami"

"Vieni subito e vediamo che possiamo fare..."

E per fortuna fanno.

Riesce pure a tranquillizzarmi dicendo che se non si riesce a sistemare mi monta addirittura il suo deragliatore.

Io gli rispondo di non preoccuparsi, che non è così grave, che se non posso fare la gara, pazienza...

In realtà sto pensando "Francè aggiusta 'sta cosa altrimenti è una tragedia e rovino la serata alla mia famiglia..."

E per fortuna l'aggiusta.

Mi viene un sorriso che non riesco a trattenere (alla fine ci vuole poco per far felice un triathleta).

Mi fermo addirittura a fare la spesa prima di rientrare.

Alle 6 me ne torno sorridente a casa, apro la porta, scendo le scale ed incrocio gli occhi di Alessia come se nulla fosse successo...

Zipppppppppppp