Corsa in beneficienza per i terremotati. Ci arrivo da una settimana senza allenamento per una bronchite. Ma il percorso sembra favorevole, dicono che si parta con 1,5km in discesa e poi tutto piano. Arriviamo a l’Aquila e vedere i palazzi crollati blocca il respiro. Il tempo e freddino, coperto con qualche gocciolina ma io, freddoloso che uso il materasso riscaldato fino a maggio, opto per la canottiera. E non sento neanche tanto freddo. Prima pecca organizzativa, si dovrebbe partire alle 11 ma il via c’è un quarto d’ora dopo. Lo speaker dice di non lamentarsi perché oggi il cronometro non è importante. Tutti quanti annuiscono ma lasciano l’indice pronto sul Garmin. Finalmente si parte. 1,5km di discesa, ok, ma con una pendenza assurda. Il che non favorisce assolutamente. Quando arriva il piano cominciano le fitte intercostali. Si arriva di slancio al 3°km senza accorgersene. Al quarto spariscono le fitte e compare la stanchezza. Inaspettata. La velocità cala. Al 6° mi supera uno della squadra e lo prendo come punto di riferimento. Meno male, mi porta per un paio di chilometri facendomi riprendere il ritmo giusto. All’8° c’è una salitella, capisco che non potrò mettere il mio record e mollo un po’ di testa. Nell’ultimo chilometro ho le forze per allungare e sprintare ma non come vorrei. Si arriva in mezzo al villaggio ricostruito di Onna e qualche brivido attraversa la schiena. Si sente ancora l’odore della paura. Arrivo tossendo e stanco. Si può fare di meglio. Miravo a fare
lunedì 12 aprile 2010
L'Aquila-Onna 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento