Partenza gara ore 9,0. Appuntamento alle 8,30 a Roma con Aldo. Aldo arriva in ritardo ed io sbaglio la strada. Arriviamo appena in tempo per andare al bagno prima della partenza mentre Alessia ci parcheggia la macchina. Nel gruppone prima della partenza notiamo il solito soggetto “sfigato” con pantaloncino ascellare e lo scegliamo come punto di riferimento. Se arriviamo dietro di lui non valiamo un cazzo.
Al secondo chilometro mi giro e non vedo più Aldo. Sto andando un po’ troppo forte. Alla fine me ne pentirò, ma mi sento bene e tiro. Taglio le curve peggio di Valentino Rossi e cerco ogni scorciatoia. per una decina di metri in meno.
Al quinto chilometro sto a tutta. E siamo solo a metà. Il percorso non mi aiuta. Sali(moti)scendi(pochi) sullo sterrato lungo tutto il Gianicolo. Però è una bella giornata, soleggiata e fresca. Al rifornimento non trovo il Gatorade bevo un goccio d’acqua, poi mi faccio passare il Gatorade da uno che supero. Ma non è benzina, purtroppo. Prendo come riferimento uno con un ritmo costante e gli vado dietro fino all’ottavo chilometro. Elisa Cusma (finalista mondiale negli 800), partita in ritardo mi supera a doppia velocità e preso dall’entusiasmo allungo pure io. Ad un chilometro dalla fine sono cotto. Arrivo d’inerzia sorpassato da un gruppetto che sprinta. Sono 500° su 1500 con 52’28”. Lo sfigato fa un pao di minuti peggio di me ed un paio di minuti meglio di Aldo. Speravo sotto i 50’ ma ho corso male e va bene così. Il premio più bello è il latte e cornetto a fine gara. Stavolta non ci sono medaglie per me. La medaglia però la prende mia figlia che, dopo essere inciampata e caduta, si rialza e termina i 200mt della corsa delle “goccioline”.
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